Featured Top
Le tratte dal canile di Ischia: dalla battaglia al processo – di LUIGI GAETANI D’ARAGONA

 Il prossimo 19 dicembre avrà inizio, dopo oltre cinque anni dall’apertura dell’inchiesta, il processo ai gestori del Canile di Panza, sull’isola di Ischia, rinviati a giudizio dalla Procura di Napoli con l’imputazione di aver creato una solida e sufficientemente abbozzata associazione criminale a quanto appare finalizzata al commercio illecito di

Read More »
Latest Blog Post
Le tratte dal canile di Ischia: dalla battaglia al processo – di LUIGI GAETANI D’ARAGONA

 Il prossimo 19 dicembre avrà inizio, dopo oltre cinque anni dall’apertura dell’inchiesta, il processo ai gestori del Canile di Panza, sull’isola di Ischia, rinviati a giudizio dalla Procura di Napoli con l’imputazione di aver creato una solida e sufficientemente abbozzata associazione criminale a quanto appare finalizzata al commercio illecito di

Read More »
Latest Blog Post
Le tratte dal canile di Ischia: dalla battaglia al processo – di LUIGI GAETANI D’ARAGONA

 Il prossimo 19 dicembre avrà inizio, dopo oltre cinque anni dall’apertura dell’inchiesta, il processo ai gestori del Canile di Panza, sull’isola di Ischia, rinviati a giudizio dalla Procura di Napoli con l’imputazione di aver creato una solida e sufficientemente abbozzata associazione criminale a quanto appare finalizzata al commercio illecito di

Read More »
Latest Blog Post
Le tratte dal canile di Ischia: dalla battaglia al processo – di LUIGI GAETANI D’ARAGONA

 Il prossimo 19 dicembre avrà inizio, dopo oltre cinque anni dall’apertura dell’inchiesta, il processo ai gestori del Canile di Panza, sull’isola di Ischia, rinviati a giudizio dalla Procura di Napoli con l’imputazione di aver creato una solida e sufficientemente abbozzata associazione criminale a quanto appare finalizzata al commercio illecito di

Read More »

Focus

Applicare la legge sul randagismo, anziché cambiarla – di MARGHERITA D’AMICO

4 novembre 2011


 Se la nazionalità, attraverso le leggi del paese d’appartenenza, ci conferisce una serie di prerogative, laddove siamo costretti a cambiare stato e passaporto queste possono cambiare. Simili argomenti sono alla base dei dibattiti sull’estradizione. Per analoghi motivi, è molto raro che un bambino italiano venga dato in adozione all’estero e in quei particolari casi vengono messe in atto procedure accorte, evitando tra l’altro come destinazione luoghi che prevedano, per esempio, infibulazione, torture o pena di morte.
 Senza inutilmente perderci nel valutare quale specifico valore la società attribuisca alla vita di un animale definito d’affezione, nel momento in cui la normativa lo garantisce, proprio perché egli non è in grado di decidere per sé il trasferimento forzato in una situazione giuridica differente da quella di provenienza è illegittimo.
 In Italia la legge 281 del 1991 vieta la soppressione di cani e gatti nei canili, proibisce che essi siano oggetto di qualsiasi sperimentazione, impone a comuni e asl di vigilare sul loro benessere. Nella maggior parte degli altri paesi Europei, per non dire quasi in tutti, non funziona allo stesso modo. I canili svizzeri sono deliziosamente sgombri perché gli ospiti vengono eliminati dopo pochi giorni, e il cittadino che sia stufo del suo barboncino può, secondo regole apprezzate, recarsi dal veterinario e ottenere l’eutanasia.
 Perché dunque un animale italiano dovrebbe finire assegnato in un paese così organizzato, quando tra l’altro nel nostro – eccettuato il rischio del disastro economico che potrebbe mettere a repentaglio lo status delle specie amiche – esistono tutti i presupposti per buone pratiche di adozione? Se pure richiesto in buona fede e da persone ineccepibili potrebbe smarrirsi, ritrovarsi per i casi della vita senza più padroni, essere ceduto a terzi o finire in eredità a gente che non vuole peli sul tappeto. Meglio questo rischio che non marcire nell’inferno di un canile lager, obietterà qualcuno. Ma a questo esiste un rimedio differente, che passa per la pratica capillare delle sterilizzazioni, anche nelle case private, determinando inoltre limiti alle attività sfrenate di alcuni allevatori (dove finiscono i cuccioli venuti male, e le fattrici a fine carriera?). Senza arginare il flusso perenne delle nascite è inutile svuotare i rifugi, che senza soluzione di continuità tornano a riempirsi.
 E’ evidente dunque che le adozioni all’estero vengono effettuate in contraddizione alla nostra vigente normativa. Né proibirle con chiarezza influirebbe in alcun modo sulla libera circolazione degli animali nell’UE. 
 Tuttavia, di questi tempi, nella Commissione Affari Sociali della Camera, incredibilmente si discute proprio di riformare la 281/91:  è stato emesso un testo unificato che nasce da proposte di legge provenienti da varie forze politiche. Se la ragione di una simile iniziativa è lasciare il segno, sarebbe assai meglio farsi ricordare per aver ottenuto la giusta applicazione di una normativa fra le più avanzate sul piano internazionale in materia di randagismo.

da www.ilrespiro.eu




Rispondi



Cartesio o René Descartes (1596-1650)
Cogito ergo sum
William Shakespeare (1564-1616)
E' una bella prigione, il mondo. (da Amleto)
Platone (427 a.C. -347 a.C.)
Per chi intraprende cose belle, è bello soffrire, qualsiasi cosa gli tocchi.