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Le tratte dal canile di Ischia: dalla battaglia al processo – di LUIGI GAETANI D’ARAGONA

 Il prossimo 19 dicembre avrà inizio, dopo oltre cinque anni dall’apertura dell’inchiesta, il processo ai gestori del Canile di Panza, sull’isola di Ischia, rinviati a giudizio dalla Procura di Napoli con l’imputazione di aver creato una solida e sufficientemente abbozzata associazione criminale a quanto appare finalizzata al commercio illecito di

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Resistere, resistere, resistere! – di LUCIANA MARINANGELI

21 febbraio 2011


Resistere, resistere, resistere, e’ uno stile di combattimento valido sempre, per tutte le battaglie compresa quella ambientalista e animalista e in ogni situazione dove il cuore ordina di andare avanti, solo o accompagnato; soprattutto se solo, con nessuno che ci viene dietro. E’ l’insegnamento di Gandhi.
Gandhi  insegnava ai contadini indiani a combattere contro gli usurpatori inglesi non tanto con la sola non violenza, l’”ahisma”,  ma con la persistenza. La sua famosa nipotina cui era molto legato ha spiegato che il nonno intendeva con “ahimsa” un concetto più completo:
“Insistere senza violenza, ma INSISTERE”.
Ossia la vecchia verità dell’efficacia della resistenza, attiva o passiva non importa, della goccia che scava la roccia, del disco rotto che ripete all’infinito la stessa frase di verità, con lo stesso tono, ripete non muovendosi di un millimetro dal suo messaggio e dal suo tono nonostante le interruzioni e le provocazioni. Così Gandhi vinse contro un impero.
La battaglia dell’amante della natura, dell’amante degli animali, è spesso solitaria.
Chi guarda i poveri cavalli che trascinano le “botticelle”, le carrozzelle cariche di turisti sempre più numerosi del numero consentito (che devono essere solo tre, e nessuno a cassetta col cocchiere) che arrancano sui selci dissestati e sull’asfalto bollente  di Roma, in mezzo al suo traffico d’inferno, alla sua aria avvelenata?
Chi si preoccupa di fotografare col cellulare il numero della carrozzella che sta sul dietro, come una targa, e il suo carico fuorilegge in piena luce, per portare la prova ai vigili urbani e alla polizia?
Chi protesta per i poveri ponies dei giardini pubblici che trasportano senza sosta i bambini su selle pesantissime fissate troppo strette sulla pancia, perfino quando si tratta di asinelle incinte, come s’è visto al Gianicolo , sempre a Roma?
Chi, stando vicino a un cavallo o un asino, stende gentilmente una mano per liberare i loro occhi dalle mosche equine? Chi offre loro una mela, un po’ di zucchero?
Un grande saggio ha descritto le fasi attraverso le quali passa una idea che vincerà. La prima fase, ha detto, è quella della derisione.
Si deride la nuova idea, la nuova proposta: è un’idiozia, una follia, un’utopia.
Una volta che  la nuova dea è stata derisa, entra nella fase successiva: la discussione. Purchè la nuova idea sia stata ripetuta – abbia resistito semplicemente ripetendola,, ripresentandola- , si comincia a discuterne. Allora, inevitabilmente, entrerà nella terza fase: l’accettazione.
Ricordo la prima volta che pulii un pezzo di spiaggia, a Sabaudia. Come amante della bellezza, non potevo godermi il mare e il sole , sdraiata in mezzo a cartacce, sacchi di plastica e bottiglie. Mi alzaii in piedi e, da sola, cominciai a raccogliere. Dopo qualche decina di metri, faticati in solitudine , in mezzo ai richiami di dissuasione degli amici rimasti seduti – la derisione-  avvertii dietro di me delle persone che discutevano- “A che serve?”, “Tanto si sporca di nuovo”, “Deve farlo il Comune”, “Chi glielo fa fare?” – la discussione- . Poi , continuando a raccattare, vidi, stando piegata, altri piedi e altre mani che raccoglievano dietro di me: dopo un pò, fu tutta la spiaggia. Con quel numero, fu pulita in dieci minuti.  Una volta che la novità è stata derisa e poi è stata discussa, ha preso vita, ha preso consistenza: verrà accettata. E’ il cammino di ogni nuova idea valida , che ha dalla sua un grande alleato : il tempo, che per natura è sempre nuovo, si nutre della novità. Il poeta Mallarmé  chiamava l’oggi, il giorno nuovo, il tempo nuovo: “le vierge, le vivace, le bel aujourd’hui”. Il “vergine, vivo, bello oggi”, ossia il tempo attuale  è bello e pieno di vitalità  proprio perché intatto.
Perciò coraggio, amici della natura, combattenti per gli alberi e per gli animali, per l’aria e per l’acqua ! La nostra battaglia può essere solitaria ma può ogni nuovo giorno diventare condivisa. Si tratta di resistere, ed è facile quando lo si fa per un’idea magnifica. Ciò di cui abbiamo bisogno non è la presenza di una persona, di qualcuno che ci amerà- che non si sa mai se si incontra e per quanto tempo- ma della vera Presenza , l’unica necessaria: la Presenza, da coltivare, di pensieri positivi, su noi stessi e sulle potenzialità positive del mondo esterno.
Alzando la positività interna il male esterno non può avere presa su di noi; non ci farà paura. E così alle persone care, ai giovani, ai bambini, agli amici  bisogna sempre riconoscere i meriti e risvegliare e favorire le loro potenzialità. Bisogna usare la tecnica dell’applauso: su cinque cose parlare solo di quelle, anche solo due o una, che vanno bene: confermarle; farle vivere: aiutare la vita”.




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